Emanuela Aureli: “La mia fortuna? Imitare personaggi maschili”.

Credo che per essere dei bravi imitatori sia indispensabile una buona dose di autoironia. Ne ho la conferma parlando con Emanuela Aureli, volto noto del piccolo schermo: divertente e spiritosa, dimostra di essere un’artista umile ed estremamente disponibile. Non si contano più i personaggi che ha fatto suoi e che ripropone a teatro e nei programmi a cui partecipa: dalle conduttrici Milly Carlucci, Antonella Clerici, Mara Venier e Barbara D’Urso, alle cantanti Orietta Berti, Fiorella Mannoia, Patty Pravo e Loredana Bertè, passando per Sofia Loren e Valeria Marini. La sua caratteristica distintiva però è la capacità di imitare anche personaggi maschili: Al Bano, Il Volo, i Ricchi e Poveri e perfino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ingegnosa e versatile, sa cogliere quei particolari che sanno stupire il pubblico, convincendolo, se mai ce ne fosse bisogno, del suo innato talento.

Partiamo dall’inizio: hai esordito nel 1992 come concorrente alla Corrida e fu la mamma ad iscriverti. Quella sera vincesti la puntata, soprattutto grazie alla mitica imitazione di Al Bano, e da lì poi iniziò la tua carriera. Possiamo quindi dire che la mamma ci aveva visto lungo?

“Esattamente. È stata proprio lei a darmi questa spinta, perché io non ero convinta di fare il provino, anzi. Quando arrivai a casa e lei mi disse “guarda che ti ho iscritta alla Corrida”, subito risposi: “io non ci vengo, ma neanche se mi pagano!” Invece poi fu una grande soddisfazione, anche perché i miei mi dicevano di cogliere l’occasione e di fregarmene se fosse andata male. Alla fine hanno avuto ragione loro: i genitori hanno sempre ragione, perché vedono molto più avanti di noi. Andai a Roma al Teatro Brancaccino dove feci il provino: c’era pieno di gente, volevo andarmene, ma alla fine lo superai. Un paio di giorni dopo mi dissero di presentarmi a Cinecittà: arrivare là era un sogno, ero emozionata, felice ed incredula. Da lì è stato tutto un domino fino ad oggi: in 18 anni il bilancio è grande, non mi aspettavo di poterne parlare ancora per tutto questo tempo”.

Quanto tempo ti serve per preparare un personaggio?

“Dipende da quanto è complesso. Possono volerci mesi oppure anche una settimana, dipende da come lo percepisci e da come lo vivi. Te lo devi sentire, è una catarsi, piano piano”.

Quindi su che base li scegli?

“In base alle emozioni che mi danno e alla simpatia che provo per loro. Se il personaggio mi sta simpatico riesco a prendere qualsiasi cosa da lui, se mi sta antipatico zero assoluto!”

Ti è mai successo di provare ad imitare qualcuno ma poi il risultato non era quello sperato?

“Sì, con Celentano. Pensa che nella mia carriera artistica mi ha portato fortuna proprio imitare personaggi maschili, magari se avessi fatto solo personaggi femminili non se ne sarebbe accorto nessuno. Questa è stata la chiave giusta che mi ha permesso di aprire quelle porte. Strano, non pensavo neanche di averla la chiave!”

Invece di porte in tv ne ha spalancate tante: le prime apparizioni in Rai a Stasera mi butto… e tre!, I Cervelloni, Su le mani e Domenica In l’hanno fatta conoscere anche a Canale 5, dove rimarrà per anni ospite fissa di Buona Domenica. Dopo aver recitato nella fiction Carabinieri 4, torna in Rai partecipando a Ballando con le Stelle, Tale e Quale Show e Il Cantante Mascherato. Attualmente è nel cast de I Fatti Vostri su Rai2.

Sei un’artista dalle mille sfaccettature: imitatrice, attrice, ballerina e cantante. Tra l’altro hai dichiarato che ti piace molto di più cantare che non imitare. Ti chiedo quindi com’è stata la tua esperienza al Cantante Mascherato.

“Bellissima! Da quell’angolazione vedi un mondo che si anima e il mondo interiore è quello a cui tu dai più peso in quel momento, perché non ti vede nessuno. Devi convincere con delle armi che non sai di possedere, ma che ti escono fuori all’improvviso come fiori che si aprono al sole. Il pubblico è il sole e tu vedi questo germogliare di emozioni, di sensazioni, ma anche di inquietudine perché la maschera te la mette un po’: ti fa riflettere, ti mette in contatto con te stessa, con quel lato che lasciavi in ombra e che stranamente ti fa tirare fuori altre cose. La maschera è meravigliosa, ti stupisce continuamente. Grazie a Milly perché un programma così è raro che riesca a far breccia su di noi in questo modo, mi ha dato tanto”.

In più sei anche pittrice: lo fai per staccare dal lavoro, dalla quotidianità?

“Io dipingo quando ne ho proprio bisogno, come quando mangi una cosa perché senti che il fisico ne ha bisogno. Mi metto a dipingere per esternare certe cose su tela, è strano ma è così”.

Sei da sempre nel cast di Tale e Quale Show come coach, non per la parte canora ma per aiutare i concorrenti a cogliere tutte le caratteristiche del personaggio che andranno ad imitare. Quanto è difficile insegnare tutto questo a qualcuno che non l’ha mai fatto?

“Sembra facile perché loro sono bravissimi, dotati di voci pazzesche, di duttilità, di trasformismo e di ironia, ma è difficile perché devi ricreare quel personaggio insieme a loro. Glielo devo spiegare e io non sono una che si spiega tanto bene! Il tempo che ci mettono a capirti e se poi tu non ti spieghi bene, passano anni in un attimo!”

Progetti futuri?

“Ci sono tante cose che bollono in pentola. Tale e Quale credo di sì, ma io sono sempre scaramantica, non do mai niente per scontato”.

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